Homeschooling

Lo studio privato è una cosa che ho potuto sperimentare personalmente e che mi ha dato qualcosa che la scuola poi non mi ha più dato e che per fortuna avevo acquisito al di fuori di essa. La scuola, tuttavia, mi ha dato molte cose, seppure con i suoi limiti obiettivi; dobbiamo infatti pensare che la scuola è solo un aiuto che lo Stato ci dà, per permetterci di avere un'istruzione minima e uguale per tutti. Se vogliamo ottenere di più, dobbiamo noi impegnarci a lavorare di più, studiando per conto nostro. Nella vita non bisognerebbe mai smettere di studiare, come non bisognerebbe mai smettere di fare attività fisica, perché entrambi servono a mantenerci giovani e ad affrontare la vecchiaia con maggiore serenità.

L'allievo che studia privatamente, non costringe i propri genitori ad adeguarsi ai suoi tempi; per esempio, ormai la maggior parte dei lavori avvengono su turni e spaventa sempre il fatto di non avere libera la domenica, per stare in compagnia dei propri figli; oppure, di non poter fare le vacanze in bassa stagione, quando i prezzi sono più accessibili, perché i figli devono andare a scuola; se i figli non andassero a scuola, questo problema non si porrebbe.

Oggi ormai molte famiglie si stanno impegnando ad istruire i propri figli a casa, ma finché si tratta di impartire l'istruzione di primo grado, tutto fila abbastanza liscio, mentre i problemi iniziano a sorgere quando si deve affrontare l'istruzione di secondo grado, perché essa necessita di maggiore "strutturazione" e spesso di competenze che non tutti i genitori possiedono. Spesso anche i genitori non sono in grado di pagare degli insegnanti privati che seguano i loro figli. A questi genitori voglio dare un consiglio: nell'istruzione di secondo grado, quella inferiore (scuola media inferiore, per intenderci), è necessario che i ragazzi acquisiscano bene tutti i linguaggi espressivi (la lingua e la letteratura, il disegno artistico e il disegno tecnico, la musica, la matematica) e poi che imparino a fare ricerche, scegliendo loro gli argomenti che stimolano maggiormente il proprio interesse.

Le difficoltà crescono e di molto, quando si deve affrontare l'istruzione secondaria superiore: è possibile pensare di affrontare lo studio superiore privatamente, a casa? Sì, è possibile. L'importante è volerlo. Per il resto, il materiale su cui lavorare si può trovare ovunque, basta cercarlo.

Ecco una ricetta per lo studio privato:

1 - Scegliere l'indirizzo di studi desiderato;

2 - Recarsi nell'Istituto che prepara nell'indirizzo desiderato e chiedere un colloquio con il dirigente, per spiegare la propria scelta; col dirigente si può concordare se effettuare l'esame anno per anno o soltanto all'ultimo anno;

3 - Nella segreteria dell'Istituto, reperire i curricola (in sostanza, i "programmi scolastici") e l'elenco dei titoli dei libri di testo consigliati;

4 - I libri di testo si possono acquistare, ma sarebbe meglio prima consultarli presso qualche biblioteca pubblica (anche le biblioteche delle scuole sono pubbliche!), perché potrebbe capitare che qualcuno di essi non faccia al caso nostro;

5 - Stendere un programma di lavoro, che deve essere settimanale o mensile, ma non giornaliero o addirittura orario (come quello delle scuole), perché sarebbe un grande errore; passare continuamente da una materia all'altra distrae e fa perdere il filo del discorso, compromettendo il processo di acquisizione della conoscenza; la nostra mente, infatti, quando acquisisce un concetto, continua a "lavorarlo": è come quando mettiamo in bocca qualcosa, che iniziamo a masticare. Poi il concetto va digerito e la nostra mente provvede anche a questo: se gli sovrapponiamo concetti di altre materie, la nostra mente rischia di andare in tilt (come quando pretendiamo di far fare al computer troppe azioni contemporaneamente: lui, almeno, ci risponde di fermarci ad aspettare). Anche quando mangiamo, sarebbe bene non fare un pasto troppo vario, perché per ogni pietanza il processo digestivo cambia e non possiamo chiedere al nostro fisico di digerire tutto nello stesso processo: sarebbe come mettere in lavatrice panni troppo diversi tra loro e pretendere di lavarli con lo stesso programma di lavaggio: alcuni si macchierebbero, altri si rovinerebbero magari irreparabilmente e solo pochi si laverebbero senza rovinarsi;

6 - Iniziare a lavorare (studiare).

Affinché lo studio risulti efficace, bisogna riuscire a personalizzarselo, trovando un proprio metodo di studio.

Qui ne suggerisco uno, ma potrebbero essercene altri, perché non siamo tutti uguali.

Per studiare, bisogna innanzitutto partire da una base, che in questo caso potrebbe essere il libro di teso consigliato. Quindi:

1. Si legge il nome dell'autore del libro;

2. Si legge l'indice;

3. Si inizia a leggere il primo capitolo, cercando di capire cosa vi è scritto; qualcosa potrebbe non essere chiaro: lo si rilegge. Mentre si legge si cerca di formarsi un'idea nella mente; spesso questa operazione non è facile anche perché non sempre l'allievo è in grado di individuare nel testo IL CONCETTO e distinguerlo dal resto. Lo studio, infatti, è efficace se avviene per concetti. Per comprendere un concetto, bisogna porsi delle domande, ma per porsi delle domande, occorre possedere anche una certa maturità che spesso gli allievi, specialmente nei primi anni, non possiedono. Per quanto concerne le materie tecniche, il consiglio che mi sento di dare è il seguente: anziché iniziare dal libro del primo anno, suggerirei di iniziare da quello dell'ultimo anno, per comprendere, quanto meno, lo scopo di tutto lo studio che lo precede.

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